UN TALENTO ALLA REGIA: CLAUDIA PUGLISI DIRIGE
“ETERNITY”
LA “PRIMA” IL 19 DICEMBRE AL TEATRO GARIBALDI DI
MODICA
RIFLETTORI PUNTATI SULLA PROBLEMATICA DELL’AMIANTO
Claudia
Puglisi, regista e drammaturga, è uno dei talenti più interessanti in
circolazione. La critica nazionale se n’è accorta da tempo. Appena 31 anni e
già una bacheca ricca di riconoscimenti. Premio internazionale di regia
“Fantasio Piccoli” con Amleto; Premio Ustica con San Bernardo su “Binnu”
Provenzano; finalista di “Scenario infanzia” con Pinosso. E’ lei ad avere
accettato la sfida di dirigere l’opera teatrale venuta fuori da un’idea di Turi
Occhipinti e Gaetano Scollo dell’associazione Esposti Amianto Sicilia. Con la
compagnia “Prese fuoco” non ci pensa un attimo e si butta a capofitto per dare
vita al progetto. La “prima” in programma mercoledì 19 dicembre al Teatro
Garibaldi di Modica si propone già come l’avvenimento dell’anno anche per le
ricadute sociali che l’opera è destinata ad avere. Claudia Puglisi, che oltre a
dirigere l’opera ha scritto pure i testi, si avvarrà della partecipazione di
due attori come Marcello Perracchio e Silvia Scuderi che hanno già dimostrato,
con la partecipazione al cortometraggio “Lamiantu”, di avere assimilato nel
modo migliore gli elementi caratterizzanti di un’iniziativa che punta a
sensibilizzare attraverso l’arte. “In Italia dal 1911 – dice Puglisi –
l’amianto si diffonde in maniera capillare su tutto il territorio: dai tubi
degli acquedotti alle fioriere, dai tetti dei capannoni alle sedie da spiaggia.
L’amianto è ovunque. E’ nelle nostre case ed è mortale. Benché fosse già noto
che le fibre dell’amianto provocano una grave forma di cancro, il mesotelioma
pleurico, le fabbriche continuarono la produzione fino al 1992 tentando di
mantenere gli operai in un totale stato di ignoranza rispetto ai danni che è in
grado di provocare una sola fibra di amianto, al fine di prolungare la
produzione e aumentare i profitti. Ancora una volta l’ennesima storia italiana
di soprusi e ingiustizia. Una storia in cui siamo tutti coinvolti, una storia
dai tratti oscuri e inquietanti, che ha il sapore dei veleni medievali, che ci
ricorda le storie narrate sugli untori che portavano la peste contagiando
intere città. Bene, è questa l’atmosfera che ho cercato di ricreare nella
nostra opera teatrale”. “Eternity” si avvarrà del supporto di Aurelio Ciaperoni
per le scene, Daniela Cernigliaro per i costumi, Fiorenza Dado per le luci. Un
evento culturale che accende i riflettori in modo inedito sulla discussa
problematica.
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