Lamiantu

Due storie parallele di vite stroncate dall'amianto, raccontate attraverso altrettanti fil rouge; una al nord , l'altra al sud.
Ma di amianto si muore nell'Italia tutta intera, così la polvere invisibile nel tempo costruisce la sua indistruttibile sagoma di morte , alla quale difficilmente si sfugge, come accade solo a pochi fortunati superstiti.
Dal nord al Sud, ma in comune la stessa radice di provenienza delle vittime: il meridione d'Italia.
Angelo Castelbuono (Fabio Messina) giornalista di Tele Sicilia Libera ex dipendente della fabbrica della morte anch'esso coinvolto in una tragedia familiare, conduce un'inchiesta sull'amianto in Sicilia.
Coinvolge attori professionisti (Marcello Perracchio nel ruolo del medico legale), esperti del settore  e protagonisti della tragedia con il contorno di immagini di ambienti e versi dialettali in tema attraverso il genere della doc fiction.
Un micro racconto che ha lo scopo di fare emergere una problematica che purtroppo non è ancora trattata con il giusto peso per tenere alta l'attenzione sull'argomento, perché non sia appannaggio soltanto degli addetti ai lavori.
Dichiarazione sull'opera Il Documentario "Lamiantu" nasce da un'idea di Turi Occhipinti presidente dell'ONA Ragusa di Gaetano Scollo (Fotografo), Carmelo Lorenzo, Carmelo Distefano, Giovanni Tidona e dalla loro esigenza di parlare di Amianto, argomento oggi ancora troppo scomodo e incandescente. Ne vogliono parlare perché un giorno non se ne dica di non aver fatto nulla per fare luce sulla straziante vicenda delle morti bianche in Sicilia.
Insieme contattano L'ONA nazionale che sposa la causa, così come anche il comune di Priolo Gargallo che partecipa con un contributo economico, contattano Fabio Messina che sensibile alle problematiche ambientali
accetta di partecipare e fare la sua parte, coinvolgono il bravo medico legale del Commissario Montalbano (Marcello Perracchio) che con la sua grande professionalità si unisce al gruppo insieme alla teatrale Silvia Scuderi che ci racconta la storia di morte di una famiglia calabrese emigrata al nord Italia, ed infine , non per importanza, la signora Lucia Masuzzo superstite della fabbrica della morte di Targia che ci parla dell'odissea della sua vita tra morte, malattia e solitudine.
Ho partecipato personalmente alla realizzazione di "Lamiantu" con l'intento di dare il mio contributo, perché credo fermamente che parlare di Amianto oggi sia più che mai necessario ed indispensabile.
Spero che le Istituzioni e chi ne ha le piene responsabilità , lavorino tutti insieme, affinché sia ridotto al massimo il pericolo di vita delle nuove generazioni, perché io personalmente credo in un futuro più prospero, salutare e sostenibile del mondo attuale, a cavallo tra l'oscuro secolo appena finito e il nuovo millennio che spero porti con se la luce del cambiamento.
Nadia Tumino




Alcune foto dal set:
 
 





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